lunedì 4 novembre 2013

MENO MALE CHE CI PENSANO LE AMICHE

Quel giorno entrai da Jennyfer, che non è una parolaccia, ma il nome di un negozio in franchising, che probabilmente io non avrei mai chiamato così, in cui si trovano cose carine (da selezionare con cura ovviamente), a prezzi vantaggiosi, soprattutto se si becca l'offertona del mese. Le offerte di solito riguardano solo una parte dei capi in negozio, che non mi piace mai, e appena vedo qualcosa di carino, sistematicamente mi rendo conto che NON e' IN OFFERTA.
Quel giorno li, mi innamorai di un semplicissimo blazer nero, ma con quel taglio che cercavo ormai da svariato tempo, con quell'aria ne troppo impegnata, ne troppo casual; mi innamorai del blazer giusto.
Mentre lo provavo e riprovavo, rimbombavano nelle mie orecchie, le parole della mia amica: " Non puoi non avere una giacca nera, te la metti e sei subito apposto". Caspita quanto hanno ragione le amiche.
Ma niente, ero indecisa, continuavo a provarla e a dirmi: " Fammi girare un altro mesetto, dopotutto non ho trovato una Chanel a 20 euro, ma una Jennifer a 40." E dopo uno scatto DOVEROSO nel camerino col mio Iphone,  me ne andai dal negozio dando un ultimo sguardo alle sneakers con zeppa, degne del mio CIVETTIAMO.

Scatto DOVEROSO.

Una giornata da dimenticare. Sono stata tutto il tempo con quel rimorso; roba che non ho dormito la notte al solo pensiero che una ragazza con i leggins a fiori e le Hogan, sarebbe passata di li e avrebbe comprato quello che io consideravo già il mio blazer nero.

Poi il giorno dopo, la RASSEGNAZIONE.
"Non sarà mai più mio, ma io ne troverò uno migliore."
Nel frattempo, i giorni passavano, ed io non sono più entrata in nessun negozio VOLUTAMENTE.
La mia mente rifiutava che potessero esistere giacche migliori di quella.

Ma quando arriva il tuo compleanno, la vita sembra migliore, anche se stai compiendo 30 anni, anche se un altro anno è passato, anche se non c'è niente da festeggiare. Mi sono arrivati una serie di regali. Stranamente, le persone a me più care si sono preoccupate per me e mi hanno regalato abbigliamento, cosa che non succedeva più ormai da parecchio tempo. Ho scoperto infatti che la gente è terrorizzata dal regalarmi vestiti; non la biasimo, ma penso anche che un abito si possa sempre cambiare, un Thun  invece, si può cambiare solo con un altro Thun, ed io ODIO I THUN.

Non vi voglio assolutamente fare la lista di quello che ho ricevuto, perché so che non ve ne può fregare di meno, ma vi voglio parlare di quel giorno in cui la mia amica mi invita a prendere un caffè a casa sua, prima della sua partenza per Parigi. Dopo esserci salutate con un caloroso abbraccio e dopo aver visionato tutta la sua valigia perfettamente studiata per il volo EasyJet e aggiustato un fiocchetto sul retro dei suoi stivaletti alla francese, ADORABILI, mi da questa busta:

Il meglio deve ancora venire (e ho detto tutto)




Ho capito che poteva essere lui. Ma non poteva essere. La mia amica non poteva aver immaginato le mie notti insonni, i mie mille ripensamenti, la mia estrema necessità di possedere quel maledetto blazer.
E invece si, lei lo sapeva, e non avendo la minima idea di dove io lo avessi visto, anche se glielo avevo vagamente accennato, ha girato tutti negozi del centro per trovarlo, con la mia selfie sul suo cellulare, come si fa con CHI L'HA VISTO.

Le donne sono le donne, le amiche sono le amiche, non c'è niente da fare. Beccano il modello, beccano il colore, e soprattutto, beccano la taglia. Ed eccomi qui, con il mio blazer nero, che metto ormai anche sopra il pigiama, perché fa FICO.

Ora lo posso dire, Kate Moss mi spiccia casa.


Posso mettere anche la T-shirt acrilica del mercato, perché sopra ho il blazer nero e tutto cambia. Posso uscire struccata, tanto ho il blazer. Mi sento un po Kate Moss, un po Alexa Chung, un po Kate Middleton quando va a comprare frutta BIO, con il mio blazer nero di Jennyfer.
Forse ha ragione la mia amica, che si diverte a scarabocchiare la shopper di Jennyfer,  basta solo un po di immaginazione per indossare una giacca Chanel, e da Via della Magliana a Rue Cambon è un uno schiocco di dita.





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