mercoledì 19 giugno 2013

#CIVETTIAMO, LA RUBRICA DEGLI ERRORI FATALI, EPISODIO 8 (SUMMER EDITION)

Buongiorno miei cari, 
come ogni settimana, ecco l'appuntamento con #civettiamo, la mia amata/odiata rubrica sugli errori fatali o meglio orrori.
Ebbene si, il caldo è finalmente è arrivato e sui vari social, la gente inizia a lamentarsi , anche se appena tre giorni fa si lamentava del freddo. Insomma, siamo un popolo lamentoso e noioso; ed è proprio per questo che in fondo, amo gli orrori, perché rendono la vita di noi tutti un po meno noiosa e soprattutto mi permettono di scrivere questa rubrica.
Con il caldo, la gente va al mare ed è proprio la spiaggia di Capocotta (ridente località adiacente ad Ostia Beach), ad avermi isipirato l'episodio di oggi, tutto dedicato agli orrori estivi da spiaggia.
Partiamo quindi, subito con il primo orrore di oggi:

il bambino con il costume ascellare
Eravamo tutti allegramente sulla spiaggia, e mia figlia giocava tranquillamente con il suo amichetto, quando ad un certo punto un bimbo si unisce a loro.
Costume a pantaloncino, con pesciolini, anche grazioso direi, ma alzato all'altezza delle ascelle a mò di panciera contenitiva; e, come se già non bastasse (poverino), i genitori gli avevano messo anche un cappellino alla pescatora (decisamente da bimba), per coprirlo dal sole.


La mia domanda è perché?
Perché metti al mondo un figlio se poi lo devi mandare in giro così?
Questi genitori, approfittano dell'innocenza dei loro figli per conciarli come dicono loro, convintissimi di essere dei genitori modello!
Beh, sappiatelo: non siete genitori modello.
Scommetto che d'inverno, mettete ai vostri  figli le scarpe di cuoio sotto la tuta, la maglietta dentro i pantaloni e che abbinate i colori a casaccio e magari ai matrimoni, 
 infiocchettate il vostro bambino, nemmeno fosse un uovo di Pasqua.
E ditemi: quanti di voi, si sentono offesi, depressi, quanti di voi si vorrebbero sotterrare, rivedendo le vecchie foto con la nonna al mare, con il costume ascellare e i ragnetti ai piedi?
Insomma, alle volte ci sarebbe da chiamare il telefono azzurro.
Prendete coraggio, andate dai vostri genitori e sfogatevi di questa rabbia repressa, vi assicuro che dopo vi sentirete molto meglio (io l'ho fatto  per la tuta di Topo Gigio).



Il secondo orrore di oggi è:

il tatuaggio tribale sul fondo schiena
Tanti anni fa, la moda mare imponeva questo tatuaggio.
In special modo, a Capocotta beach, richiedevano la presenza di tale tatuaggio all'entrata della spiaggia.
Se non ce l'avevi, eri out, dèmodè, insomma non eri nessuno.
Così tante mie future muse ispiratrici di #civettiamo, si sono tatuate il fondo schiena con un bel tribale.
Più il disegno era grande, più era accattivante, più si sentivano fighe.
Solitamente le tattoo girls, avevano capelli neri corvino tinti e usavano farsi una coda di cavallo con un elasticone bianco.


La loro crema protettiva al mare, era l'olio Johnson (e lo è tuttora), la loro abbronzatura faceva risaltare il costume rosa fluo, anche per loro ascellare (e lo è ancora ma lo chiamano "a vita alta") e ai piedi, portavano, un po come i cavalli, dei rumorosissimi zoccoli in legno (anche questa cosa non è cambiata molto).
Ma allora ad oggi cosa è cambiato?
Nulla.
Nulla, tranne una cosa: il loro tatuaggio tribale.
Infatti oggi, le mie tattoo girls, sono costrette ad assumere posizioni stranissime per non far notare l'orrore disegnato sul fondo schiena, che dopo anni, si è allargato insieme a loro, diventando una sorta di mostro di Loch Ness.
Io invece, fortunatamente, non sono mai caduta nel tranello, anche perché mia madre mi avrebbe cacciata immediatamente di casa, e per questo la ringrazierò a vita.Grazie mammina!
Chiederei quindi, arrivati a questo punto,  un minuto di rigoroso silenzio per chi ha il tribale sulla schiena.

Il terzo orrore estivo di oggi è:

Il ragazzo palestrato da due settimane
Se capitate a Roma, vi prego di fare un salto a Capocotta Beach.
Oltre ad offrire un meraviglioso e unico panorama di dune (scusate se me ne vanto), i personaggi che popolano le spiagge, sono davvero caratteristici.
Compresa la categoria dei ragazzi palestrati.


Farei però una netta suddivisione tra due categorie: il ragazzo palestrato da sempre e il ragazzo palestrato da circa due settimane.
N.B: Le due categorie, non sono da confondere con il ragazzo atletico (razza sempre più in estinzione)
Oggi mi vorrei soffermare sulla seconda categoria che trovo assai più interessante.
Infatti, mentre il ragazzo palestrato da sempre, ha dei muscoli quasi normali (ho detto quasi), quello palestrato da due settimane mette paura.
Ma come riconoscerlo?
Potete riconoscere facilmente questa categoria, perchè,  per andare in spiaggia, indossa canotta nera o bianca, scollatissima,  costume a mutanda sgambatissimo o occhiali specchiati, oltre ad avere la classica pettinutura alla Big Gym.
Poiché nemmeno lui crede al fatto/miracolo che abbia dei muscoli, (dopo una vita passata in poltrona), per il ragazzo palestrato da due settimane, e' fondamentale fare la passeggiata di rito in riva al mare, guardando se viene guardato e solitamente la fa insieme ad un altro amico palestrato (anche appartenente alla prima categoria).
A pranzo, tira fuori un contenitore di plastica con tanta frutta tagliata a pezzettini, ma alle cinque di pomeriggio, c'è il fugone a casa per assumere la sua dose giornaliera di integratori.
Ed è proprio quest'ultimo, l'argomento preferito delle sue chiacchierate, infatti, toglietegli tutto, ma non gli integratori (accrescono notevolmente la sua autostima).
In amore, il ragazzo palestrato da due settimane, sceglie una preda facile: la ragazza col tribale tatuato sul fondo schiena.
#orrorepuro#megliolapancia

Spero che questa edizione estiva di #CIVETTIAMO, vi sia piaciuta.
Questo week end, mi sposterò su altri litorali e se ne vedranno delle belle!
Aspetto con ansia, i vostri commenti e se vi va, segnalatemi altri orrori estivi!

Vi abbraccio!
Nicoletta
lfp@








Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...