giovedì 5 settembre 2013

ROMA D'ESTATE E I SOLITI BUONI PROPOSITI


Sono uscita di casa in una sera in pieno agosto con la prima cosa che ho trovato nell'armadio per fuggire dal caldo asfissiante di casa mia e mi sono portata dietro una bambina, che pesa due chili, chiamata Canon. Non vi potevo non rompere le balle con queste foto di Roma estiva, se non altro perché ho camminato tutto il tempo con lei in braccio. Come vedete i miei capelli gridano pietà e tra qualche tempo (il prima possibile) dovrò dare una ristrutturata generale (vatami aventino aiutooooo).
Diciamo che non ho i capelli di quel liscio che si vede in tv; e odio profondamente quelli che mi dicono: "ah come sei fortunata ad avere i capelli lisci!"Ora. Non so che concezione abbiate del liscio, ma quando penso al liscio, mi viene in mente la cinesina della pubblicità della Sunsilk, non so se rendo bene l'idea. Facendo poi il paragone con questa specie di stoppa per idraulici che ho in testa, dopo aver affrontato un'estate a dirmi "dai, ce la puoi fare a tirare fino a settembre; resisti!", mi viene da piangere. Per non parlare di quando tiro fuori l'album fotografico di circa 8 anni fa, in cui i miei lunghissimi capelli, oltre ad essere colorati dai colpi di sole, riuscivano ancora ad essere luminosi. Ecco quindi il primo buono proposito che i viene in mente: non disturbare i miei capelli, se non per spuntarli. Niente colori, niente shatush (bastaaaaa), niente frangetta (per carità divina). Ecco soffermiamoci un secondo sulla frangetta. Tra qualche mese, quando vi renderete conto di essere tornate bianche come cadaveri, avrete inspiegabilmente voglia di rovinarvi la vita con la frangetta. NON FATELO. La frangetta è quella cosa che quando uscite dal parrucchiere per la prima volta vi sentite delle fighe perché la piega è perfetta. La frangetta è quella cosa che quando inizia a ricrescere la ritagli. La frangetta è quel circolo vizioso fatto di vertigini e cuori. La frangetta fa schifo. Quello che vedete, è il risultato di una frangetta cresciuta, ancora impossibile da gestire. (parrucchiere dove sei?)
Sempre guardando queste foto (e vi siete salvati perché ne ho messe poche), mi sono ricordata della fatica di quella sera a camminare per tutte quelle viuzze, come se avessi scalato un monte alto 7000 metri. L'anno scorso, presa dalla voglia irrefrenabile di far passare in modo divertente i miei pomeriggi invernali, mi iscrissi ad un corso di Zumba. Girando tutte le palestre  del quartiere, mi resi conto però, che erano una più infighettata dell'altra, della serie: siamo qui a far vedere il nostro Isee, mica a pettinar le bambole! Bene. State bene così. Io la palestra la voglio spartana, con gente come me che non ha la minima idea di cosa sia comprarsi il corredo per la palestra in un negozio che non si chiami Decathlon.
L'unico dubbio che mi tartassava dopo l'iscrizione, era perché sul programma delle lezioni, ci fosse scritto "zumba Cuba". Vi è venuto in mente il cubano di 20 anni tutto sudato che salta a destra a sinistra? Ecco, sappiate che il mio istruttore cubano aveva 60 anni e che non aveva la minima idea di cosa fosse la Zumba. Mi sono ritrovata così, a fare lezione non sapendo ancora bene cosa stavo eseguendo insieme a persone di tutte le età. 4 lezioni e poi ciao.
Quest'anno deve cambiare qualcosa, quest'anno voglio iscrivermi in piscina. E se per la prossima estate non ho il fisico come quello della Pellegrini, piango. Basta corsette inutili facendo il giro del palazzo, basta addominali non si sa come sul tappetino di Decathlon, basta squats che mi fanno illudere che dopo una serie da 200 sono come la Rodriguez. Statemi vicini.
Un altro buon proposito? Acquistare cose che metto. L'idea, era quella di fare prima una sorta di "Ma come ti vesti?" di me stessa, immaginando Enzo e Carla che mi dicono cosa devo buttare, cosa posso tenere e cosa posso riciclare (in che modo non lo so). So già che severa come sono, con me stessa, butterò via tutto e rimarrò con quelle tre cose da mettermi per il resto dell'anno. Quindi, immaginate, dovrò acquistare cose nuove partendo da criteri ben precisi. Cosa mi piace sempre? I jeans, il nero, le giacche , i maglioni e le scarpe comode. Cosa non mi piace? Quelle cose che le metti un anno e poi non le metti più. (Ma è vero che andrà di moda il nuovo cerchietto lanciato da Balenciaga, effetto cugino Itt?). Quindi, criterio, ci vuole criterio!
E che ne pensate invece di un bel viaggio? Per bel viaggio, intendo, almeno 15 giorni dall'altra parte dell'emisfero; precisamente in Argentina, dove vorrei passare il Natale con la mia famiglia. Non so ancora se riuscirò a realizzarlo; ad ogni modo, vi consiglio di visitare questo splendido paese, perché merita e perché esce un pochino fuori dai soliti viaggi (vedi Polinesia, Maldive, Thailandia, ecc.ecc.).
Un consiglio? andateci quando qua è inverno perché troverete il caldo e tornerete abbronzati mentre tutti staranno a farsi le lampade.
E'ovvio che avrei altri mille buoni propositi per il nuovo anno lavorativo ( settembre è il nuovo capodanno a quanto pare), ma scenderei troppo sul privato e non mi va di ammorbarvi.
Cosa c'entrano i buoni propositi con le foto di Roma? Niente ovvio! Servivano solo a rompere il ghiaccio! Ciao belli a presto!









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