giovedì 27 novembre 2014

" E TU QUANDO LO FAI UN FIGLIO?" COSE CHE SUCCEDONO AD UN' AMICA NULLIPARA.

Mentre noi mamme siamo qui a chiederci perché il pediatra non risponde mai al telefono, c’è ancora la nostra amica senza figli per scelta o no che si chiede perché da quando abbiamo partorito in qualche modo è cambiata anche la sua vita e non di certo in meglio.

Alle cene a casa di amici, lei è sempre presente ma in realtà odia i nostri discorsi e vorrebbe essere altrove. E’ una vera amica, perché subisce per tre ore consecutive i nostri racconti su parti estenuanti con travaglio di 48 ore  e l’unica cosa che le viene in mente in quel momento è che preferirebbe guardare la partita Bari-Ternana con gli uomini pur di dare riposo alle proprie orecchie.

Quando noi mamme siamo in gruppo, la sua situazione peggiora. Iniziamo a sovrastarci l’una con l’altra su quale sia il miglior omogeneizzato  ad agricoltura biologica in commercio, sul colore preciso della prima pupu o peggio ancora sull'estrazione della nostra placenta ed è proprio in quel momento che lei sta valutando seriamente  l’invenzione di un preservativo in cemento armato.
 Cerca inutilmente di spostare il discorso su altri argomenti come lo shopping natalizio su Privalia o l’ultima tecnica di colorazione per capelli, ma noi che non ci facciamo una tinta dal giorno del test di gravidanza, la guardiamo come fosse un’aliena e con quella espressione di chi pensa “ ed ora cosa c’entrava?”.

Quando diventiamo mamme, la nostra povera amica, perde la sua vera identità. Dal giorno del nostro parto non ha più un nome, ma diventa  “la Zia”, e si, anche quando si parlerà di sesso sfrenato. Come a dire che lei sarà per sempre  la zia del pelo incolto, con la sigaretta in bocca e la voce rauca che mai nella vita avrà dei figli. Ma lei sta affrontando un lutto, quello nostro, che ci siamo trasformate da compagne di sbornia del venerdì sera ad “ aiutami ad alzare questo maledetto passeggino che ho la cervicale infiammata”.
 
pianetamamma
Si sente additata quando al mare per sbaglio le esce un seno dal costume, mentre noi non ci facciamo alcun problema a tirar fuori le nostre tette da mucca Carolina rigonfie di latte in pieno sabato pomeriggio al centro commerciale.

Quando vogliamo invitarla a cena, le mandiamo un whatsapp più o meno così :
” Zia vieni a cena da me stasera? Mamma sta preparando tante cose buone” .
 La nostra amica a quel punto è indecisa se rispondere:
 “ Stammi alla larga tu e quel genio di tuo figlio che scrive messaggi a sei mesi” o “ certo amore di zia, verrò sicuramente a mangiare quelle schifezze macrobiotiche che prepara tua madre”.

Inventa scuse assurde per non ritrovarsi al compleanno dei nostri figli, tipo “ho la  febbre a 40 a ferragosto”, o “ devo sbrinare il freezer che mi si è allagata a cucina”  e quando le domandiamo con espressione schifata come fa ancora a dormire fino le 13:00 la domenica mattina, si chiede se siamo invidiose delle sue ore di sonno o se semplicemente cretine.


Ma il peggio per lei arriva quando le chiediamo : “ E tu? Quando lo fai? E lei vorrebbe tanto risponderci “ Ora che ho visto voi, MAI !” ed esce in balcone per fumare una sigaretta, che vede oramai come la sua unica ancora di salvataggio più che un mezzo di morte sicura. 
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